In Italia attualmente comanda il più grosso, come in
natura!!!.
L’automobilista che poco rispetta i suoi simili inferiori
come i Motociclisti ed i ciclisti ha un costante timore dei Camionisti. Il
Camionista circola sicuro del fatto che tutti lo vedano e nessuno vorrebbe
avere uno scontro diretto con lui. I Ciclisti convinti nella loro missione di
cambiare il mondo circolano pretendendo un’adeguata riconoscenza…
Il codice della strada prevede che fuori dai centri abitati
i ciclisti procedano sempre in fila indiana.
Capita spesso di vedere ciclisti affiancati su strade
relativamente strette con un traffico di automobili sostenuto, questo atteggiamento
è molto pericoloso e da evitare, per via delle differenti velocità (30km/h
contro i 90km/h normalmente consentiti), se il gruppo di ciclisti è numeroso
serve del tempo prima che i vari elementi
consentano a chi è esterno di rientrare in fila indiana. Il poco spazio
in caso di incrocio con veicoli provenienti nell’altro senso di marcia obbliga
gli automobilisti a brusche frenate o a transitare ad alta velocità sfiorando i
ciclisti. E’ forse il comportamento dei ciclisti che più irrita gli
automobilisti.
Se si percorrono le strade secondarie , poco trafficate , la
tentazione per i ciclisti di affiancarsi è ancora maggiore. L’automobilista
deve sempre segnalare il sorpasso, in tal caso sarebbe opportuno farlo con un
colpo di clacson ad una adeguata distanza e non a mezzo metro dalla ruota posteriore
del sorpassato, così che i ciclisti abbiano il tempo di rientrare in fila
indiana e facilitare il sorpasso.
Spesso la sede stradale disconnessa obbliga i ciclisti a
fare lo slalom tra le buche, questo crea un elevato rischio di essere
investiti. Dall’interno dell’automobile non si percepisce quanto queste buche
possano essere devastanti prese con una bici da corsa anche a media velocità.
I ciclisti hanno l’obbligo di utilizzare , se presenti, le
piste ciclabili. Purtroppo in alcuni casi le piste ciclabili sono trascurate e
non adatte alla circolazione di “Velocipedi veloci”, che sono dotati di ruote
molto sottili.
Inoltre spesso ci sono piste ciclabili che scoraggiano il
loro utilizzo, per alcune caratteristiche come per esempio la continua presenza
di paletti per vietare l’ingresso di altri veicoli , curve strette, scivoli che
obbligano spesso a dei forti rallentamenti.
Non si sa perché spesso accade che automobilisti fermi ad
uno stop, pur avendo guardato sia a destra che a sinistra, partano malgrado il
sopraggiungere di un ciclista ed a volte anche in caso di Motociclista. E’ come
se il cervello stesse aspettando la sola informazione del sopraggiungere di un
auto o comunque un mezzo uguale o maggiore a loro.
L’utilizzo delle
luci, meglio se lampeggianti, sulle biciclette, anche in caso di buona
visibilità, favorisce l’essere considerati e rispettati.
Mi auguro che col tempo, grazie ad una adeguata educazione
stradale ed una maggior considerazione degli attuali velocipedi come veicoli,
la situazione possa migliorare.